I residui dei saggi di prova, se non vengono resi al cliente su sua richiesta,
dopo il taglio meccanico vengono accantonati in una area dedicata ai residui, su
pedane, evidenziando con idonei sistemi (cartelli o marcature evidenziate sui
saggi stessi) i riferimenti di commessa, in maniera da essere rintracciabili per
almeno 60 giorni dopo la chiusura della commessa ed almeno 1 anno se
trattasi di materiale in ambito nucleare.
I residui delle provette, se non vengono resi al cliente su sua richiesta, dopo
l’esecuzione della prova distruttiva vengono archiviati. Si procede a legare tra
loro gli eventuali frammenti dopo rottura, a verificare la leggibilità della
marcatura, a riportarla nell’eventualità vi fossero problemi di leggibilità e a
inserire i residui di provette, eventualmente separandoli mediante carta o altro
materiale, in buste di plastica riportanti all’esterno almeno il codice identificativo
della commessa. Così confezionati vengono posizionati sugli scaffali e
conservati in ordine di commessa per un periodo non inferiore ai 60 giorni, ad
eccezione delle provette ricavate da saggi e campioni provenienti da centrali
nucleari il cui tempo di conservazione è di almeno 1 anno.
I documenti del sistema di gestione per la qualità, i documenti di registrazione
della qualità, i documenti contrattuali e tecnici relativi alle attività di prova, le
minute e le registrazioni dei dati grezzi, i rapporti di prova e di taratura, vengono
conservati in formato cartaceo e digitale (in bianco e nero) per almeno 10 anni,
ove non esistano obblighi cogenti o contrattuali più onerosi.
I dati relativi alle tarature vengono, ove possibile, conservati per la vita
dell’apparecchiatura di misura (se superiore ai 10 anni), anche perché possono
essere stabilite o modificate le frequenze di taratura.